“Non si trova personale!” è la sfida più grande che i negozi devono affrontare subito per evitare il rischio di restare senza addetti vendite. Ecco 5 strategie per attrarre e fidelizzare i collaboratori in store.
Il mercato del lavoro si è modificato parecchio negli ultimi anni e la situazione, nel settore retail, sta diventando molto impegnativa.
Dalle “grandi dimissioni” al “work life balance” fino al “quiet quitting”, le aziende devono fare i conti con un approccio lavorativo che oggi è sensibilmente condizionato da variabili, priorità e aspettative che rendono le risorse umane meno disposte a scendere a compromessi.
La richiesta principale del personale è il tempo libero, al punto che, in molti casi, si creano vere e proprie barriere, con una rigidità che in passato era più rara.
“Non si trova personale”: la nuova realtà del lavoro
Durante l’emergenza sanitaria, i lavoratori hanno riscoperto il valore del tempo trascorso con la famiglia e dedicato a se stessi.
Lo smart working, infatti, per molti è stato una piacevole novità e tornare alle vecchie abitudini ha creato forti resistenze. Se prima per denaro una risorsa era disposta a sacrifici supplementari, oggi le priorità sono cambiate e al primo posto mette il tempo libero.
I turni di lavoro sfiancanti non sono più tollerati dagli addetti vendite e, chi li accetta, ben presto rinuncia o fa il minimo indispensabile.
Le aziende che tendono a pagare stipendi minimi e a pretendere troppo fanno registrare un turnover elevatissimo, attraendo solo chi ha un disperato bisogno di lavorare e poi regge per pochissimo tempo. Ma anche chi offre compensi adeguati e chiede al personale di lavorare nei week end, con i negozi aperti ogni giorno tranne due-tre volte l’anno, è in grande difficoltà.
Anche uno stipendio più alto del normale attrae pochissimo rispetto alle lusinghe del tempo libero, della legittima volontà di abbandonarsi al “carpe diem”. È come se si fosse fatta una scoperta che, in realtà, era ogni giorno sotto gli occhi di tutti ma che non si vedeva, in una cecità collettiva a cui ci si era abituati in nome del lavoro: il tempo è la risorsa più preziosa, per tutti!
Un brutto colpo l’ha dato anche il reddito di cittadinanza, che ha impigrito molte persone. Allo stesso tempo, piuttosto che farsi sfruttare al lavoro per qualche spicciolo, in tanti preferiscono rinunciare. La gavetta del passato oggi fa storcere il naso.
Così l’appeal dei negozi è in forte calo e tante aperture vengono rimandate perché non si trova personale. Gli store, in diversi casi, sono belli e pronti ma restano chiusi perché i selezionatori non sanno più a che Santo votarsi.
C’è da chiedersi:
- in questo scenario, c’è il rischio di accontentarsi di risorse abbastanza mediocri nei negozi, visto che pretendere addirittura profili di qualità è sempre più difficile?
- il livello dei servizi è destinato a calare ulteriormente, visto che in tanti store ci si deve “accontentare”?
La sfida, dunque, è aperta: come attrarre, selezionare, assumere e trattenere personale di qualità?
5 Strategie vincenti per attrarre e fidelizzare personale di qualità in negozio
- Flessibilità nei turni e comodi orari di lavoro, con weekend alternati, per rispondere alle rinnovate priorità degli addetti vendite.
- Piani di welfare e incentivi, con stipendi adeguati, per premiare le risorse al raggiungimento degli obiettivi.
- Elevati engagement, coinvolgimento, rafforzamento dell’orgoglio di appartenenza.
- Formazione e concrete possibilità di far migliorare i collaboratori, di crescere professionalmente.
- Identità aziendale distintiva, incentrata su valori condivisibili, in primis la tutela dell’ambiente e altri importanti temi sociali.
Qualcuno auspica un ritorno alle chiusure domenicali per tutti i negozi, come in passato, ma è come chiedere di non usare più le auto e tornare a utilizzare i cavalli. Il retail va avanti, le abitudini e i comportamenti d’acquisto sono cambiati, ma bisogna trovare un giusto punto di equilibrio, prima che sia troppo tardi e i negozi restino senza personale. Cosa che non farebbe bene nemmeno a quella omnicanalità che ha pur sempre bisogno di persone in carne e ossa, con buona pace dell’intelligenza artificiale.
Amiamo comprare da persone che ci piacciono, a cui affidarci, non da automazioni che di umano non hanno nulla. Riflettiamo seriamente su quello che sta accadendo, ascoltiamo le persone in azienda ed evitiamo pregiudizi e giudizi affrettati, tipo: “Ai giovani non va di lavorare”.
Piuttosto chiediamoci: “Il retail li sa attrarre?”.
E per te, è meglio denaro, carriera o più tempo libero?
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