“Scusa se ti disturbo eh…”, “Ti disturbo un attimo…”. Pensa se il mio articolo iniziasse in questa maniera.
Ti darei l’impressione di essere inopportuno, di darti fastidio. Eppure, tantissime persone, moltissimi addetti alle vendite, utilizzano spesso proprio la parola disturbo. Ti starai chiedendo, perché è così utilizzata se non va bene? Semplice, perché la maggior parte delle persone parla per abitudine, ripete certe parole senza nemmeno rendersi conto degli effetti che davvero producono sugli altri. È una comunicazione inconsapevole a cui ci si è ormai abituati.
Disturbo: evita per sempre questa parola!
Disturbo è una parola killer con la quale si comunica agli altri che si tratta di una seccatura. Chi chiede per esempio “Posso disturbarti un attimo?” è come se dicesse al suo interlocutore: “Sappi che io di solito disturbo, io di solito dò fastidio, siccome sono consapevole che rompo le scatole a tutti allora ti sto avvisando: scusami se ti disturbo perché, di solito, io disturbo tutti. Bene, ora lo sai”. Allora, riflettiamo insieme: come si fa a predisporsi positivamente nei confronti di una persona che ti ha appena detto che è un disturbatore seriale? È ovvio che quanto accade prima determina i risultati successivi, è una regola delle interazioni umane, un dato di fatto nella vendita.
Per tutti questi motivi, la parola disturbo e il verbo disturbare in generale, vanno sostituiti con altre espressioni che predispongano positivamente chi le ascolta.
Elimina la parola disturbo: ecco alcuni esempi
Facciamo degli esempi coretti: immagina che nel tuo negozio tu debba fare delle telefonate ai clienti per dare loro alcune informazioni. Ecco la prima chiamata: “Buongiorno, sono Mariano, la chiamo dal negozio X per informarla che…”.
Immagina una seconda telefonata, in cui riferire qualcosa che richiede un po’ più di tempo: “Buongiorno, sono Mariano, la chiamo dal negozio X, può dedicarmi solo due minuti per….” e continui con il motivo della chiamata al cliente.
Terza telefonata, questa con un approccio un po’ inusuale ma molto elegante: “Buongiorno, sono Mariano e la chiamo dal negozio X. È in un buon momento per dedicarmi un minuto?”
Entrambi sappiamo che certe volte si è costretti a contattare i clienti in momenti che sono abbastanza fuori luogo, come in pieno orario di cena. Ecco un buon consiglio su come gestire al meglio la situazione: “Buonasera, sono Mariano, la chiamo a quest’ora perché ho appena ricevuto l’informazione che attendeva, cioè che…”. Invece di chiedere se stai disturbando, spiega il motivo della telefonata a quell’ora. Se c’è un buon motivo, il cliente ti è addirittura riconoscente.
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Elimina dal tuo vocabolario questa parola
Accade infine che il termine disturbo sia spesso utilizzato quando due persone stanno parlando e si ha necessità di richiamare l’attenzione di una delle due. Cosa è meglio dire, in quell’occasione? “Buongiorno, solo un secondo per chiedere una cosa….” e fare la domanda. Con il tono e il volume della voce adeguati, con educazione riuscirai ad avere un impatto comunque positivo. Come hai letto anche in questo articolo, esiste sempre un modo migliore di comunicare, bisogna solo riconoscerlo, studiare e prepararsi. E tu, per eccellere nelle vendite, sai bene che è necessario. Un buon suggerimento per procedere al meglio? Elimina dal tuo vocabolario la parola: “Disturbo?”.